1. Marco Biondi: "il sesto Take That" risponde alle nostre domande!

    AvatarBy Mark Owen Italian Forum il 2 Nov. 2017
     
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    Marco Biondi noi thatters lo conosciamo tutte. È stato da sempre un nostro punto di riferimento, un deejay che ha seguito i Take That e le successive carriere soliste di Mark, Robbie e Gary, tenendoci sempre informate sulle ultimissime notizie e sulle visite dei ragazzi in Italia. Passato dalle più importanti Radio Nazionali e adesso impegnato con Pop News TV, un nuovissimo progetto televisivo di informazione musicale, si è reso disponibile a rispondere ad alcune nostre domande! Perché Marco non ha mai smesso di seguire i nostri idoli e noi non abbiamo mai smesso di amare Marco!


    Ciao Marco! Qual è stato il tuo primo incontro con i Take That e che opinione avevi su di loro prima di incontrarli personalmente?
    Il primo incontro con loro è stato al Majestic a Roma, dove li ho intervistati per Caos Time (Videomusic) e poi una seconda volta su un camper a Cinecittà per Pop News, il mio programma su Radio Deejay dove Mark mi ha cantato in versione acapella un breve estratto live di “Babe” insieme agli altri della band.


    La tua opinione è cambiata dopo averli conosciuti o si è confermato ciò che pensavi?
    E’ stata ampiamente confermata, mi sono sembrati sempre un gruppo positivo, un bell’esempio per i ragazzi giovani, sono puliti, con i piedi per terra e tanta voglia di lavorare, con tanta passione e amore per la musica. E li ho trovati proprio così.

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    A seguito del loro successo sono nati moltissimi altri gruppi simili, ma nell'immaginario collettivo i Take That sono la boyband per eccellenza. Pensi che avessero un qualcosa di diverso?
    Più degli altri avevano sicuramente i brani, sempre molto forti, avevano un autore come Gary, che faceva la differenza. Uno show molto divertente e coinvolgente. E poi la loro immagine pulita, che ha inciso sicuramente molto.


    Hai incontrato Mark da solista sia nel 1996 con l'album "Green Man" che nel 2005 per "How the Mighty Fall". Che impressione hai avuto su di lui in quelle occasioni?
    Mi è sembrato felice di iniziare la sua carriera solista ma anche impaurito. Trovo sia normale, dopo anni passati con un gruppo che ha scatenato delirio ovunque, ritrovarsi ad assumersi tutte le proprie responsabilità da solo non è sicuramente facile ma devo dire che i suoi album sono stati tutti di qualità.


    Se hai avuto modo di ascoltare i suoi 4 album solisti o di vedere Mark in concerto ci piacerebbe sapere cosa ne pensi
    No purtroppo non ho mai visto Mark da solo in concerto, dei suoi album vale quello che ho detto prima, tutti buoni lavori.

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    Anche Gary e Robbie hanno realizzato vari album dopo la scioglimento della band. Qual'è la tua opinione a riguardo?
    Beh devo dire che fra tutti e 5 Robbie è quello che ha sempre fatto la differenza, nel bene e nel male. E’ sempre stato il più ribelle, quello difficile da gestire, il più insofferente alle regole. E’ stato il primo ad andarsene, a mettersi in discussione e iniziare una carriera solista in mezzo a mille difficoltà artistiche, professionali e soprattutto umane. Ma è riuscito ad affermarsi e l’ha fatto con dei dischi strepitosi e delle canzoni che resteranno nella storia del pop. Quando sento Angels ancora oggi provo delle forti emozioni. Robbie è da sempre il mio preferito della band, mi ci ritrovo molto in lui!
    Gary è stato l’anima della band, con la sua scrittura di canzoni perfette. Come carriera solista non è forse stato premiato come meritava ma diciamo che le sue soddisfazioni se le è tolte comunque.

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    A 10 anni dal loro scioglimento del 1996 c'è stata la reunion del gruppo senza Robbie Williams, poi Robbie è tornato, poi sono addirittura rimasti in 3. In UK tutto questo non ha causato particolari problemi di popolarità mentre in Italia la loro popolarità è ferma agli anni '90 e i nuovi lavori perdono sempre più consensi. Qual'è il motivo secondo te? Credi che si possa invertire questa tendenza o ormai la domanda musicale del pubblico è completamente diversa e non c'è più spazio per loro?
    Ma guarda…non me ne farei un cruccio e penso che loro stessi non se lo facciano. Negli anni le cose cambiano, si evolvono ma non sempre il pubblico è attento e capisce le evoluzioni. I Take That negli ultimi anni, da quando sono ritornati dopo la reunion, hanno messo in piedi degli show pazzeschi, molto migliori dei loro show degli anni 90, hanno fatto dei concerti sold out ovunque, sono maturati, cresciuti e la loro qualità è decisamente superiore oggi rispetto ad una volta. I loro dischi dopo la reunion sono fior di dischi, con grandi canzoni ed un suono sempre molto elegante. Le persone più sveglie sanno bene tutte queste cose, chi non se ne è accorto si è perso qualcosa. E chi è rimasto ai Take That degli anni 90…beh è completamente fuori dal tempo. La cosa scandalosa sono certi media che ancora oggi, dopo 20 anni, vanno avanti a considerarli una band per ragazzine. Ma sappiamo bene come sono messi certi media in Italia e soprattutto certi personaggi che li gestiscono.


    Hai ascoltato l'ultimo album “Wonderland”? Quali sono, secondo te, i punti di forza e di debolezza di questa ultima fatica dei Take That?
    Vedi sopra, è un disco di oggi, al passo con i tempi, un disco elegante, raffinato ma pieno di ritmo. Trovo sia molto molto bello.


    Di recente si è concluso il Wonderland Tour in Inghilterra che ha riscosso innumerevoli “tutto esaurito” nelle varie date tra maggio e giugno 2017. Dell'altro giorno è la notizia che non ci sarà un tour nel resto d'Europa. C’è la sensazione, da parte dei fan, che ci sia un meccanismo dietro che si blocca da qualche parte. Come è possibile che un così grosso successo non possa essere portato anche fuori dal Regno Unito?
    Beh la band ha fatto comunque bene in tante parti del mondo durante la sua carriera. E’ mancata l’America. O meglio è arrivata con Sure e Back for Good ma poi la band si è sciolta e si è persa una grossa occasione. Conquistare l’America non è facile, di band simili gli Americani ne hanno avute tante, dai NKOTB ai Backstreet Boys, N-Sync eccetera. Sono 2 mercati diversi e 2 modi diversi di fare pop, i TT sono sicuramente più europei e più British.



    Tu sei sempre stato un punto di riferimento per noi, anche quando Mark, Gary e Robbie hanno intrapreso le carriere soliste. Sembri essere andato oltre il pregiudizio di fan isterica in piena crisi ormonale! Ci racconti la tua esperienza con le thatters?
    Il rapporto con le Thatters è sempre stato qualcosa di molto speciale. Ho vissuto sulla mia pelle tutto l’amore che voi avete sempre avuto per la band ed ho provato direttamente tutto l’affetto che avete sempre riservato anche a me. Sentirsi definire come è successo negli anni 90, il sesto dei Take That è stata una dimostrazione d’affetto davvero incredibile e che mi porto ancora dentro. E poi la cosa più bella è che a distanza di 20 anni siamo ancora qui a parlarci io e voi, voi ed io, tutti i giorni tramite la mia pagina Facebook. Trovo che sia davvero meraviglioso!



    Per concludere, c’è un aneddoto simpatico sui Take That che vorresti raccontare ai ragazzi del Mark Owen Italian Forum?
    Beh quello che è successo nelle varie interviste l’ho raccontato ormai tante volte, di inedito ormai non è rimasto nulla, ma quello che è successo a Cinecittà è ancora oggi una cosa che mi è rimasta nel cuore. Dopo l’intervista per Caos Time al Majestic a Roma io dovevo fare subito anche quella per Radio Deejay ma non c’era più tempo, erano ormai le 19. Durante la giornata si era accumulato ritardo e loro dovevano andare a Cinecittà per le prove della loro apparizione come ospiti nel programma di Pippo Baudo che andava in diretta sulla Rai proprio da uno studio di Cinecittà. La BMG mi invita allora ad andare con loro a Cinecittà, e mi dice che l’intervista la faremo lì. La band è d’accordo. Ad un certo punto io sono fuori dagli studi, loro sono tutti e 5 dentro ad un camper in attesa di notizie. Il camper è a 5 metri da me e ad un tratto vedo la porta aprirsi. Esce Robbie, mi vede, mi saluta. Si guarda attorno, vede che non c’è nessuno e viene verso di me. Parlottiamo un attimo e poi mi chiede una sigaretta. Gliela do e mentre lo faccio accendere lui mi dice: “Marco vedrai la nostra apparizione in TV? Sarai anche tu fra il pubblico?” E io gli dico “no Robbie, non ho il pass, io sono qui solo per fare la seconda intervista con voi appena ci danno l’ok.” Robbie si scurisce in volto e mi dice: “No no no tu devi assolutamente vederci. Aspettami qua.” Parte velocemente in direzione opposta al camper e sparisce. Riappare dopo pochi minuti, mi passa davanti di corsa, mi fa un segno di ok con il pollice e torna sul camper. Tempo 3 minuti ed arrivano quelli della BMG e mi dicono, stupiti ma sorridenti : “Marco ma che gli hai fatto a questi ragazzi? E’ venuto da noi Robbie e ci ha detto: Date subito un pass a Marco, lui deve assolutamente vedere la nostra esibizione.”
    Ancora mentre lo racconto mi viene la pelle d’oca. Grande Robbie!
    Un saluto e un grande bacio a tutte voi!

    Grazie Marco, a presto!
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